Se io sparissi
adesso qui chi mi verrebbe a cercare?
Dimmi che tu lo
faresti…
Con queste parole si
apre Radicofani, geniale avventura Horror di Roberto Marcarini. Un'avventura
che si discosta per genere dalle altre sue avventure perché lo stile di
Roberto, infatti, è per lo più uno stile ironico/comico. E a quanto pare questo
rimane l'unico suo progetto più "serio" e rivolto al mondo del
mistero e dell'horror.
La trama è diretta,
e ci catapulta immediatamente nel gioco: Tornando nel nostro piccolo
appartamento a Milano scopriamo che Amelia, la nostra compagna, è sparita. La
sua passione per l'archeologia (facoltà per la quale si è anche laureata) l'ha
portata a scontrarsi con un grande pericolo, e se non faremo qualcosa al più
presto la perderemo per sempre.
Il tempo stringe, e
un viaggio nella vecchia e medievale Radicofani ci attende.
Ciò che salta subito
all'occhio di Radicofani è il modo in cui Roberto riesce a integrare elementi
interattivi all'interno dell'avventura. Gli enigmi sono infatti spesso
rappresentati da immagini con cui sarà possibile interagire direttamente,
cliccando con il mouse un determinato punto dell'immagine. Ad esempio, in una
delle prime fasi del gioco, dovremo comporre un numero nel cellulare di Amelia,
sbloccando prima il telefono e quindi cliccando sui tasti giusti nel tastierino
numerico.
L'integrazione
grafica funziona alla grande e rende unici molti enigmi presenti nel gioco,
dando loro profondità e creando una nuova sfida per il giocatore, anche se
all'inizio chiunque potrebbe trovarsi spaesato da questa novità.
Chiudono il cerchio
poi i testi colorati ed enfatizzati a volte con font differenti e qualche suono
che seppure minimale è utile per evidenziare un avvenimento (es - la
lavastoviglie in cucina) e completa il pacchetto di gioco.
In Radicofani, lo
scopo del giocatore è di guidare di proprio Alter Ego Alla Ricerca Di Amelia.
La cosa interessante è che spesso il giocatore saprà dove si trova e cosa sta
facendo Amelia grazie ad alcuni Intermezzi che compaiono durante la partita, e
dovrà quindi fare in modo di farlo sapere anche al personaggio che egli
impersona.
Il paese omonimo
dell'avventura non è molto grande. Ci sono giusto tre/quattro strade, ognuna
con negozi e attività come la biblioteca o l'hotel. L'interazione con i png è
minima, ma sono gli enigmi a fare davvero la differenza. Il tutto è condito
dall'inquietante immagine del volto della nostra dolce metà che appare quando
meno ce lo aspettiamo, e subisce gradualmente una orribile trasformazione
ricordandoci quanto sia importante non perdere troppo tempo.
Il gioco è gestito
in DOS con alcuni trucchetti che rimandano alle vecchie avventure: brevi
descrizioni delle stanze e di quello che osserviamo, il giusto indispensabile
per avere il "quadro". Sono presenti poi alcuni easter eggs che
richiamano al presente e spezzano ogni tanto il ritmo dell'avventura offrendo
interessanti diversivi. Possiamo ad esempio sederci sul divano del nostro
appartamento e usare il telecomando, rendendoci conto di quanta spazzatura giri
in TV.
Vale la pena giocare a Radicofani? Almeno una volta, si, e a maggior ragione se vi appassionano le AT oldschool. Radicofani è un viaggio oscuro negli abissi più reconditi del male, dove Amelia aspetta di essere salvata.